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Restyling d’interni di edificio scolastico
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Restauro, consolidamento statico e miglioramento sismico

La Chiesa, dedicata al Santo Patrono di Nereto (TE), era stata dichiarata inagibile e quindi chiusa al culto in seguito all'evento sismico de L'Aquila dell'aprile 2009.


B1A1
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In dettaglio

Descrizione


Il primo impianto della Chiesa risale, presumibilmente, alla prima metà del XII° secolo: essa fu fatta costruire dai Benedettini come dipendenza del monastero benedettino di San Nicolò a Tordino (TE). I documenti che la riguardano e i pezzi erratici presenti fanno supporre che al suo posto o nelle vicinanze sorgesse una costruzione sin dall'epoca romana; lo stato originario analizzato all'inizio dei lavori testimonia i diversi rimaneggiamenti subiti nel corso dei secoli, il più significativo dei quali risalente all'Ottocento.

Il restauro monumentale è stato organizzato in due fasi distinte e complementari: la realizzazione di interventi di carattere strutturale e l'adeguamento della zona presbiteriale alla celebrazione della liturgia di tipo frontale.

Tra gli interventi eseguiti, i principali hanno riguardato: il rifacimento completo della copertura lignea delle navate laterali, della sagrestia e dell'abside su nuovo cordolo-tirante metallico; la realizzazione di micropali di fondazione; operazioni diffuse di cuci e scuci sulle murature; il rifacimento dell'intonaco esterno a base cementizia, sostituito da intonaco armato a base calce; la revisione dell'intonaco interno con rifacimento totale della fascia basamentale per mezzo di intonaco a calce deumidificante; lo spostamento dell'altare con conseguente sostituzione del pavimento e del massetto interessati (risalenti agli anni '80); la realizzazione di un servizio igienico all'interno della sagrestia; il rifacimento interno ed esterno delle pitture murarie attraverso colorazioni suggerite dai risultati dei saggi conoscitivi precedentemente realizzati; Una delle operazioni più delicate ha riguardato il collegamento dei timpani laterali alla nuova struttura di coronamento delle navate laterali e l'installazione di due catene longitudinali lunghe per l'intero sviluppo dell'edificio al fine di collegare la facciata alla zona presbiteriale: si rischiava di compromettere l'aspetto della caratteristica superficie lapidea attraverso il posizionamento dei capochiave; è stata così scelta una posa "sottotraccia" eseguita rimuovendo i conci in pietra delle zone interessate che sono stati numerati prima della rimozione e poi ricollocati nella posizione originaria.

Dati generali


Località dell'intervento

Nereto (TE)

Committente

Parrocchia prepositurale di San Martino Vescovo

Cronologia (progetto e realizzazione)

2012 - 2016

Note

Lavori co-progettati e co-diretti con l'Ing. Ernesto Foschi (Corropoli - TE).